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La domotica come comunicazione


"«Qual è la sostanziale differenza tra un impianto tradizionale e uno domotico?»
«Il prezzo!»"

Ovviamente il prezzo è una componente non trascurabile di un qualsiasi impianto domotico, tuttavia non si può confrontare il prezzo tra l'iphone della apple ed il nuovo nokia 3310. Entrambi i cellulari sono ottimi prodotti, ognuno ha dei pregi e dei difetti nel confronto con l'altro, ma rispondono ad esigenze totalmente diverse. Così due impianti elettrici, uno tradizionale ed uno dotato di automazione, possono essere entrambi di ottima qualità ma rispondere ad esigenze diverse del cliente finale.


Ma allora qual è questa differenza? La comunicazione. Non è un caso che ai colloqui di lavoro sia sempre più richiesto il saper lavorare in team (cioè il saper comunicare col prossimo).


Negli impianti elettrici cosa si intende per comunicazione? Semplice l'interruttore dice alla lampadina: "Accenditi!". Lei obbediente si illumina.

Questo tipo di informazione è presente in entrambi gli impianti, ma con una sostanziale differenza: negli impianti domotici è molto più articolata. A grandi linee confrontiamo l'età della pietra con la civiltà romana. Nella prima gli uomini comunicavano attraverso le pitture rupestri, mentre nella seconda dialogavano tra loro con esempi di retorica quali Cicerone e Giulio Cesare.


Entriamo nel dettaglio e analizziamo l'esempio dell'accensione della lampadina.
Alla pressione dell'interruttore viene inviato un segnale elettrico alla lampadina con il messaggio dell'accensione. Insieme all'informazione tuttavia è presente anche la potenza necessaria all'illuminazione del locale. In un impianto tradizionale pertanto non si ha distinzione tra il mezzo attreverso cui viaggia l'informazione e quello che trasporta l'energia necessaria affinchè il comando sia eseguito. Tutto ciò comporta l'utilizzo di componenti in grado di sopportare detta potenza e pertanto, negli spazi limitati di un'abitazione, riduce notevolmente il numero di funzioni logiche attuabili.
In un impianto domotico, invece, si ha una netta distinzione tra il circuito di potenza e quello di segnale. Si hanno di conseguenza dei componenti in grado di inviarsi informazioni assorbendo poca potenza e altri, detti attuatori, in grado di tradurre l'informazione in energia utile all'accensione della lampadina. Pertanto tutte le funzioni logiche complesse saranno demandate al circuito di segnale, mentre quello di potenza avrà solo il compito di trasferire o meno la potenza alla lampadina.

Riepilogando, i vantaggi della distinzione tra circuito di potenza e di segnale sono:

  • Possibilità di ricondurre le informazioni ad un unico circuito di segnale, oppure a più circuiti, a bassa tensione e potenza;
  • Possibilità di elaborare le informazioni con microprocessori realizzando funzioni logiche anche complesse;
  • Possibilità di eseguire semplicemente comandi che negli impianti tradizionali avrebbero richiesto numerosi componenti e cablaggi complessi;
  • Riduzione dei circuiti di potenza al semplice interruttore con lampadina;
  • Possibilità di accesso al sistema dal world wide web per mezzo di opportuni convertitori.


Nel prossimo articolo parlerò dei principali metodi di comunicazione.

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